Rinnai @SAIE 23/25 Ottobre 2025
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Assotermica rappresenta oltre il 90% del settore nazionale del comfort climatico: 65 aziende, 3,5 miliardi di euro di fatturato, circa 12.000 addetti in Italia e una quota export superiore al 60%.
Siamo orgogliosamente parte di questa associazione di produttori apparecchi e componenti per impianti termici e condividiamo la sua visione in materia di transizione energetica, di cui vogliamo parlare anche qui.
In vista della manovra di bilancio 2026 e del recepimento delle normative europee del Green Deal, l’industria italiana del comfort termico (rappresentata da Assotermica ANIMA Confindustria) lancia un segnale di attenzione: l’obiettivo della transizione è giusto, ma il metodo rischia di creare profonde disuguaglianze.
Da un lato, il risparmio energetico e la decarbonizzazione sono traguardi imprescindibili. Dall’altro, l’idea di perseguirli attraverso un’elettrificazione totale dei consumi non rispecchia la realtà del Paese.
Un recente studio evidenzia che, su 31 milioni di unità immobiliari in Italia, solo 1,7 milioni sono “naturalmente idonee” all’elettrificazione del riscaldamento. Una quota minima, frenata da limiti tecnici, economici e infrastrutturali. Le difficoltà aumentano ulteriormente quando si parla di capannoni industriali o di grandi spazi destinati ad attività ricreative.
[Fonte: ENEA]
Le norme sulla sostenibilità e sull’efficienza energetica possono essere un potente motore di innovazione per il settore e per il Paese. Ma se calate dall’alto senza tener conto della realtà del patrimonio edilizio italiano, rischiano di trasformarsi in un ostacolo per famiglie e imprese.
Imporre un’unica soluzione tecnologica – senza considerare costi, contesto abitativo, reddito o capacità di investimento – significa rendere la transizione energetica un percorso per pochi privilegiati. E lasciare indietro milioni di cittadini, soprattutto nelle aree interne o tra i ceti più fragili, oltre a centinaia di migliaia di imprese.
Per questo ribadiamo un principio per noi fondamentale: la transizione energetica non può essere un lusso. Deve essere accessibile a tutti e costruita sulla libertà di scegliere la soluzione più adatta alla propria realtà.
Oggi esistono tecnologie efficienti, scalabili e già pienamente compatibili con l’infrastruttura attuale: caldaie e sistemi ibridi ad alta efficienza, pompe di calore a gas, generatori d’aria calda, nastri radianti. Tutti apparecchi pronti a funzionare con gas rinnovabili come biometano, bio-GPL e idrogeno.
È essenziale che il recepimento delle direttive europee tenga conto di queste opportunità, integrando anche le tecnologie a combustione evolute che utilizzano energie rinnovabili. Come evidenziato dai dati ENEA, proprio questo segmento ha trainato l’efficientamento energetico degli edifici negli ultimi anni. Metterlo da parte per motivi ideologici sarebbe controproducente.
La sostenibilità vera non si ottiene imponendo scelte, ma costruendo percorsi equi e praticabili.
Una transizione energetica di successo è quella che non lascia indietro nessuno, che combina pragmatismo, tecnologia e libertà.
Ed è questa la visione che ci impegniamo a promuovere ogni giorno.
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13 Novembre 2025
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