Acs in cascata per prosciuttificio

Complesso residenziale ristrutturato con Rinnai

IMPIANTO PRECEDENTE: Il grande blocco abitativo oggetto di questa realizzazione risale alla metà degli anni '80 e conta cento appartamenti distribuiti in 4 palazzine. L'impianto, identico in ogni edificio, era costituito da una parte centralizzata dedicata al riscaldamento, abbinata a scaldabagni autonomi presenti in ogni appartamento. I produttori di acqua calda sanitaria erano apparecchi di tipo B, camera aperta, a tiraggio naturale, collegati a canne fumarie collettive ramificate. PROBLEMA: I condomini lamentavano un riversamento dei fumi combusti nell'ambiente domestico, accompagnato da odore sgradevole E spegnimento frequente degli scaldabagni durante l'utilizzo. Una prima analisi ha rilevato che, a causa degli assestamenti strutturali dell'edificio, i condotti fumari collettivi presentavano fessurazioni che interferivano con la capacità di tiraggio delle canne stesse, ormai non più in grado di convogliare correttamente i fumi esausti verso l'esterno. L'errore. Inizialmente, per ovviare al problema dello spegnimento, in molte macchine si era ricorsi al bypass del sensore posto sul pressostato differenziale, una pratica abbastanza diffusa, ma estremamente pericolosa.

Questa errata procedura consiste nel disattivare un dispositivo di sicurezza che rileva se il condotto di scarico sta facendo correttamente defluire i fumi verso l'esterno. In caso di ostruzione della canna fumaria, questo sensore interverrebbe bloccando l'afflusso di gas e quindi la combustione. Un cattivo funzionamento dell'apparato di scarico dei prodotti della combustione può portare a un riversamento all'interno dell'ambiente domestico degli stessi, compreso il monossido di carbonio, ancora oggi causa di morti facilmente evitabili. La soluzione. È stato scelto di sostituire le macchine precedenti con scaldabagni da interno camera stagna con la peculiarità di sdoppiare l'adduzione dell'aria comburente e lo scarico dei fumi e canalizzare entrambi per tratte anche più lunghe di 20 metri. L'aria comburente è presa al piano, mentre le vecchie canne collettive fungono da intercapedine all'interno della quale far correre i singoli scarichi fumo di ogni scaldabagno. I vantaggi. Questo sistema è più economico rispetto all'installazione di una canna fumaria esterna. La canna fumaria esterna avrebbe comportato costi di materiale più elevati e peggiorato l'estetica del blocco abitativo. Inoltre, grazie agli apparecchi a camera stagna e a controllo termostatico, i cattivi odore nelle abitazioni e gli spegnimenti anomali in fase di utilizzo sono spariti.

Installatore

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Mauro Canali, Canali Mauro Snc di Langhirano (PR)

Qual'era l'esigenza del committente? L'esigenza del committente era quella di risparmiare sui costi e di ottenere una portata abbondante di acqua e a temperatura costante elevata. Con questo tipo di impianto siamo riusciti a risparmiare metà dei soldi che sarebbero stati necessari per un impianto con una caldaia a vapore,

dovendo per questo prevedere una spesa intorno ai 70.000 euro. Inoltre sarebbe stato indispensabile potenziare l'impianto di trattamento dell'acqua. Non solo siamo riusciti a dimezzare la spesa, ma è stato possibile fornire un impianto molto più funzionale ed efficace. Per quanto mi riguarda, il lavoro è stato semplice anche se è stata la prima volta che ho installato otto moduli di questo tipo in cascata.

Titolare

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Giovanni Boschi, imprenditore

Qual è il Suo punto di vista in merito al sistema installato? Questo sistema soddisfa pienamente le nostre esigenze di acqua calda per lavare i prosciutti. Con la possibilità di avere acqua in grande quantità, che pulisce perfettamente il prodotto a temperatura tra i 75 e gli 80°C costanti, riusciamo a ridurre la carica batterica e siamo conformi con

le normative riferite al batterio Hysteria e con i regolamenti dei vari paesi in cui esportiamo il prodotto. Grazie a questo impianto risparmiamo molta acqua calda perché, se prima per lavare quaranta prosciutti dovevamo fare una passata della durata di un minuto e mezzo, ora sono necessari solo quaranta secondi. Questo grazie alla temperatura che possiamo ottenere con i produttori istantanei di acqua, che è maggiore rispetto a quella prodotta da una caldaia di 400 kW, con cui arrivavamo a 50-60°C, non costanti.